Neomamma a bordo
Avere un bambino non ti cambia la vita...la stravolge del tutto! Piccoli consigli da mamma a mamma, ma soprattutto condivisione di esperienze perchè si impara a fare i genitori solo con l'esperienza...e a piccoli passi!
venerdì 29 luglio 2016
2 anni di te...
martedì 8 settembre 2015
3 anni di TE
Tu che non smetti di parlare nemmeno quando ti stai addormentando.
Tu che usi pure i congiuntivi nel modo corretto.
Tu che ci fai perdere la pazienza con una facilità incredibile.
Tu che corri a consolare la tua sorellina appena piange e che dici di essere triste pensando di lasciarla a casa mentre sarai all'asilo.
Tu che fai il fratello maggiore, quello che cerca di insegnare alla sorellina come comportarsi.
Tu che ogni giorno vuoi scoprire qualcosa di nuovo.
Tu che non ti fermi mai, nemmeno quando mamma e papà ti pregano (urlano) di farlo.
Tu che 3 anni fa hai cambiato tutto e hai dato senso ad ogni giorno.
Tu che oggi cresci un po' di più.
La tua incontenibile curiosità, il tuo sorriso così disarmante, le cose che ti inventi per giocare.
Amore nostro, sei uno spettacolo pazzesco.
Il nostro piccolo ometto cresce e oggi compie 3 anni: 3 anni di pazienza persa e di dolci sorrisi, 3 anni di TE che hai dato un significato più profondo alla parola NOI...
Ti auguro di continuare a travolgere tutti con la tua curiosità e la tua vivacità, di non fermarti mai e di trovare chi avrà voglia di correre insieme a te!!!
mercoledì 29 luglio 2015
1 ANNO
Ed eccoci qui, 1 anno fa (meno qualche ora) venivi al mondo tu.
Hai fatto tutto in fretta (grazie di questo amore mio), non hai aspettato che mi mettessi nella posizione classica, non hai aspettato la dilatazione ottimale, non hai aspettato e basta. Sei arrivata da noi come un "drago", come ti ha simpaticamente ribattezzata la ginecologa.
Tu sei arrivata ed è cambiato tutto, tu ci hai resi ancora più famiglia, tu hai fatto diventare il nostro bimbo un fratello maggiore, tu hai riempito il nostro cuore ancor più di Amore.
Probabilmente sarò una delle poche miracolate mamme bis che trova meno stancante avere due figli invece di uno o più semplicemente ho avuto la fortuna di avere te.
Non so davvero come sia possibile che una bimba così piccola si adatti in tutto e per tutto ai ritmi di un bimbo più grande, che se ne innamori e lo cerchi come fai tu con tuo fratello.
Non riesco ancora a capacitarmi di come tu sia riuscita a non farmi cadere in depressione dopo il parto.
Tu, bimba mia, sei uno spettacolo, sei una forza della natura.
Alle volte penso che tu sia troppo calma e tranquilla per essere vera, ma poi mi ricordi che anche tu hai la tua voce e ti fai sentire, eccome se ti fai sentire.
Riesci ad essere un concentrato di dolcezza e determinazione che mi sorprende ogni giorno.
Con tuo fratello ho scoperto le gioie e le fatiche della maternità, con te ho potuto scoprire la semplice felicità di diventare mamma di nuovo.
Tu che a 1 anno sai già ascoltare e che ci guardi con gli occhi che sorridono, tu che hai dato un sapore diverso alla vita, più gustoso e più intenso, tu che riesci a esprimerti senza nemmeno parlare (c'è già un grande chiacchierone in casa).
Questi mesi sono volati e non mi sembra vero che oggi tu compia 1 anno...
1 anno di te, bimba mia, 1 anno di noi quattro...
Non posso fare a meno di sorridere con te, tu mi guardi e io sorrido...
Per questo tuo primo compleanno posso solo augurarti di continuare a guardare il mondo con gli stessi occhi e la stessa curiosità, di mantenere il tuo bellissimo e dolce sorriso.
Buon primo compleanno a te!
mercoledì 8 luglio 2015
Lo svezzamento dei miei bambini (non c'erano abbastanza post sull'argomento)
Ebbene sì, parlerò dello svezzamento dei miei bambini.
Partiamo dal presupposto che la mia pediatra ci ha lasciato giusto una pagina con qualche indicazione essenziale e ci ha elargito un paio di consigli sullo svezzamento per poi lasciare a me e a mio marito ampia possibilità di scelta e di manovra.
Altra doverosa premessa riguarda il fatto che abbiamo iniziato uno svezzamento precoce con entrambi i bambini: il mio bimbo più grande manifestava interesse e curiosità verso il cibo già a 3 mesi e così abbiamo iniziato poco prima dei 5 mesi. Allo stesso modo ci siamo mossi con la bimba più piccola, partendo con lo svezzamento intorno ai 5 mesi.
Se avessi potuto, avrei intrapreso volentieri la strada dell'autosvezzamento, ma con il primo bimbo non sapevo nemmeno che esistesse (salvo poi rendermi conto che in parte lo stavo attuando anche io) e con la seconda non ho avuto voce in capitolo, da quando è nata ha sempre deciso lei quanto e come mangiare (da sola si è staccata dal seno a 8 mesi e mezzo lasciandomi in crisi e pensare che avrei voluto proseguire l'allattamento almeno fino all'anno).
Fatte queste doverose premesse, racconto la mia esperienza (doppia) con lo svezzamento.
Non ho mai amato le pappine, le cremine e compagnia bella, ma ammetto di averlo utilizzate (mea culpa) all'inizio. Appena ho potuto, sono passata a far mangiare ai miei bimbi pastine o riso sempre accompagnati da verdure, carne o pesce o formaggi o qualunque altra cosa mi venisse in mente.
Non ho mai, e sottolineo mai, introdotto un alimento per volta, sarebbe stato impossibile e lo trovavo abbastanza inutile. Ovviamente non ho nemmeno esagerato introducendo troppi alimenti tutti insieme. Ho prestato attenzione agli alimenti più a rischio di allergie ed ho evitato quelli che consideravo poco salutari (cioccolato, salame, fritti)
Diciamo che la nostra linea guida è sempre stata il buon senso.
Per quanto possibile, abbiamo cercato di usare prodotti freschi, ma non abbiamo disdegnato neanche gli omogeneizzati (i primi mesi), ad un certo punto ho anche iniziato una modesta produzione in casa di omogeneizzati (degna di uno scaffale del supermercato).
Abbiamo assecondato il più possibile la crescita e la curiosità dei nostri bimbi, proponendo cibi vari e abbastanza sani (senza fritture, senza abbondare con i grassi, poco salati).
Appena è stato possibile, abbiamo iniziato a dare ai nostri bambini lo stesso cibo mangiato da noi con le accortezze di cui sopra.
I nostri bambini non sono nemmeno stati aiutati da una dentizione precoce, o quantomeno in linea con la loro età: i primi dentini del mio bambino hanno fatto la loro comparsa verso i 13/14 mesi e la mia bambina sta ancora aspettando i suoi primi dentini (ha 11 mesi). Vorrei rassicurare tutte le mamme che i bambini sono in grado di mangiare e masticare anche solo con le gengive. Ovviamente bisogna cercare di somministrare cibi di piccole dimensioni oppure di consistenza adeguata (sono bravissimi ad ammorbidire con la saliva e a mandare giù senza rischi).
Sono stata molto fortunata perché entrambi i bambini non hanno mai rifiutato il cibo proposto con il cucchiaio e mangiano tranquillamente (ecco, forse con questo caldo eccessivo non fremono dalla voglia di mangiare normalmente, ma è comprensibile).
Con il senno di poi mi rendo conto di aver preso alcuni aspetti dallo svezzamento tradizionale e altri dall'autosvezzamento, arrivando a crearne uno adatto ai nostri bimbi.
Nonostante abbiamo imboccato il nostro bimbo grande fino a quasi i 18 mesi (mi riferisco ai piatti che non avrebbe potuto mangiare con le mani), posso felicemente affermare che, intorno a quell'età, ha imparato benissimo ad usare le posate da solo e devo ringraziare di questo l'apprendimento per imitazione (ha voluto mangiare da solo dopo aver pranzato insieme ad un bambino di poco più grande che sapeva usare le posate).
Il mio consiglio (che si basa solo ed esclusivamente sulla mia esperienza) è di assecondare molto il bambino, di variare i cibi proposti (per loro è fondamentale abituarsi a sapori e consistenze diverse) e di vivere tutto con la maggiore serenità possibile.
Se si è più tranquilli seguendo un percorso lento e graduale, procedete pure in questo modo.
Se volete tentare un sentiero meno battuto, fatelo senza problemi.
Se volete far sperimentare il vostro bambino dandogli in mano il cibo e lasciandolo indipendente, fatelo pure (pulirete dopo).
Insomma voi conoscete il vostro bambino, siete voi i genitori e imparerete a conoscerlo di più attraverso il cibo.
martedì 7 luglio 2015
Idea regalo per una nascita
In una delle mie ricerche sul web, ho scoperto la serie di libri della scrittrice per bambini Emma Dodd e mi sono letteralmente innamorata del libro "Quando sono nato": un libro-poesia che celebra la nascita e quale migliore occasione per regalarlo a due neogenitori!
Della stessa collana esistono anche altri libri, molto belli sia per le illustrazioni che per il contenuto.
Se avete in mente un pensierino per dei bambini (e anche per i loro genitori), tenetene conto.
Nel budget che mi ero prefissata, avevo ancora qualche soldino da spendere e così ho deciso di aggiungere un completino (maglietta e leggins) per la bambina, cercando di scegliere con un minimo di criterio: vestiti non troppo pesanti, da poter usare quando la bambina avrà 4/5 mesi. Ho scelto un completo spezzato, in modo da poter usare i vestiti anche separatamente.
Ecco una visione d'insieme del regalo...
lunedì 27 aprile 2015
Mamma a tempo pieno, eccomi sono io!
Nessuna mamma è in cerca di complimenti per il suo lavoro, lo fa e basta, però mi ritrovo spesso a dovermi giustificare per aver deciso di rimanere a casa a crescere i bambini.
Lo ammetto, sono fortunata ad aver avuto la possibilità di scegliere e sono ancora più fortunata perché la nostra scelta (mia e di mio marito) non è stata dettata dall'esigenza di risparmiare i soldi del nido (avendo i nonni in buona forma per occuparsi dei bimbi) o da altre contingenze, semplicemente abbiamo deciso che i bimbi avessero un punto di riferimento fisso che li seguisse ogni giorno nella loro crescita e che si adattasse in tutto ai loro orari e ai loro bisogni.
C'è da dire che mio marito ha una condizione lavorativa un po' particolare: non ha orari fissi o comunque non li ha per tutta la settimana e così io mi adatto anche ai suoi orari che cambiano giorno per giorno.
Ammetto anche che alla base della nostra decisione ci fosse la mia volontà di crescere i bambini in prima persona, senza delegare ad altri il compito, di esserci per loro al 100% (lasciando forse i nonni con il disappunto di non poter essere nonni a tempo pieno).
Mi rendo conto che la nostra scelta possa essere considerata controcorrente di questi tempi, ma mi chiedo perché debba essere per forza giudicata dall'esterno.
Il mio lavoro di mamma non sarà considerato al pari di un lavoro normale, non viene nemmeno retribuito, però è pur sempre un lavoro ed è un lavoro che impegna 24 ore su 24, ogni giorno della settimana. Ovviamente ci sono dei momenti in cui posso staccare dal ruolo di mamma (anche se non si stacca mai veramente), ma sono dei momenti che imparo a crearmi giorno per giorno, approfittando dei riposini dei bambini o di un momento di tranquillità o magari svegliandomi prima al mattino per avere un po' di "privacy".
Ammetto che per me sia indubbiamente più facile gestire famiglia e casa non lavorando rispetto ad una mamma che invece lavora anche fuori casa, ma bisogna anche ammettere che, per chi rimane a casa, le possibilità di staccare davvero si riducono al minimo, che non si riesce a contribuire alle entrate familiari e che la propria vita viene scandita dagli orari dei bambini (non più dai propri).
Non rinnego la mia scelta, non chiedo nemmeno di essere considerata più di quello che sono, però non sopporto che il mio ruolo venga sminuito perché non lavoro fuori casa.
Il mio lavoro di mamma viene dato per scontato, come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma poi non viene minimamente considerato al di fuori.
Poco importa se ci si impegna per organizzare al meglio la casa, se si cerca di risparmiare di qua e di là, se si cerca di crescere i bambini con dedizione...mi sento comunque considerata una "nullafacente".
Poco importa se nel mondo del lavoro (quello vero, mica quello che faccio io) le mamme vengono discriminate in quanto mamme e tutte queste storie fanno passare la voglia di affacciarsi su quel mondo.
Poco importa se stare a casa con i figli comporta anche delle frustrazioni e delle sconfitte che nessuno riconoscerà e comprenderà da fuori perché in fondo fare la mamma è così "semplice" e "facile".
Chiedo solo un po' di solidarietà a chi condivide con me il ruolo di mamma, lavoratrice o meno.
Tu che lavori, perdi dei momenti con i tuoi bambini, ma hai la possibilità di realizzarti al di fuori del ruolo di mamma, hai il "permesso" di sentirti stanca a fine giornata, puoi parlare con altri adulti, puoi vedere il mondo che va avanti, puoi uscire di casa e delegare ad altri il compito di stare con i bambini.
Noi mamme a tempo pieno non possiamo sentirci stanche, dobbiamo imparare a ritagliarci dei momenti per non sentirci solo mamme, urliamo dalla mattina alla sera per farci capire dai bambini e cercare di educarli un minimo, perdiamo la pazienza mille volte al giorno, rileggiamo lo stesso libro in continuazione (tanto da leggerlo senza nemmeno girare le pagine), viviamo di routine quotidiane che sono la nostra salvezza, ma che rendono le giornate ripetitive.
Non rinuncerei ai momenti con i miei figli, sono momenti preziosi che non torneranno e che ho la fortuna di vivere in prima persona ogni giorno, ma so che insieme a queste ricchezze mi sobbarco anche la frustrazione di essere "soltanto una mamma".
mercoledì 1 aprile 2015
E poi ci sono quelle giornate un po' così...
E poi arrivano quelle giornate un po' così, in cui inesorabili scendono le lacrime anche per le cose più piccole e stupide.
Quelle giornate in cui basta un niente a buttarti giù e vorresti solo spegnere tutto per riprenderti.
Capricci, scenate, botte da un bimbo di 2 anni e mezzo che ti fanno sentire la mamma peggiore di questo mondo. Come se fosse solo colpa tua se non ti ascolta.
Le altre mamme sembrano tutte più brave e tu invece ti senti incapace, inadeguata, mai all'altezza della situazione.
Come se i bimbi delle altre fossero sempre perfetti, ascoltassero sempre la mamma.
Sai benissimo che non è così, ma inevitabilmente gli altri bambini sembrano più bravi, più ubbidienti.
E non capisci perché tuo figlio non ti ascolti, perché decida di ignorarti, perché arrivi a sfidarti.
Pensi di aver sbagliato qualcosa o forse tutto. Pensi di dover essere più severa, ma non ottieni niente lo stesso. E allora provi con la tecnica opposta, ma ti senti presa in giro.
E quindi? Che cosa si fa?
Si va avanti, si continua a crescere insieme, si prendono nuove strade, si impara dagli errori e si cerca di capire che la giornata storta capita a tutti, anche ai bambini di 2 anni e mezzo...